Villa Ada Savoia è il quarto più grande parco pubblico di Roma, con una superficie di circa 160 ettari. Situata nella parte settentrionale della città, nel quartiere Parioli, fu acquistata dai Savoia nel 1872.

 

 

Vittorio Emanuele II decise di trasformare la villa e l’immenso giardino in residenza suburbana della famiglia, ampliando la tenuta grazie all’acquisto di terreni limitrofi, adibiti a vigneti e in pochi anni l’area occupata divenne un bellissimo parco, arricchito da piante esotiche che circondavano gli eclettici edifici preesistenti, tra i quali si ricordano le Scuderie reali, la Torre Gotica, lo chalet svizzero, il Casale noto con il nome “La Finanziera”, la Villa reale e le Tribune, immersi tra boschi, pinete e prati, nel rispetto della tradizionale disposizione dei giardini all’inglese.

Di particolare interesse è il coffee-house settecentesco meglio noto come il Tempio di Flora, si tratta di un edificio a forma di tempio dorico decorato da aquile e croci, la cui realizzazione si deve all’architetto francese Auguste de Saint Hubert. 

 

 

Nel 1878 la villa fu venduta ad un prezzo di favore all’amministratore dei beni della famiglia reale, il conte svizzero Giuseppe Telfener, che le diede il nome Ada, rendendo omaggio alla consorte, Ada Hungerford, una ricca ereditiera americana.

La villa tornò in possesso dei Savoia nel 1904 fino al 1946, anno in cui venne costruito a poca distanza un rifugio antiaereo a pianta circolare nel quale il re e la sua famiglia potessero rifugiarsi in caso di pericolo. Con la caduta della monarchia e la proclamazione della Repubblica, il complesso fu oggetto di lunghe dispute al termine delle quali una parte rimase di proprietà dei Savoia, mentre la parte che affacciava sulla via Salaria divenne un bene del demanio pubblico. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel corso degli anni si susseguirono lavori di riqualificazione del patrimonio ambientale dell’area pubblica, attraverso il recupero dell’assetto vegetativo originario, fatto di estese macchie di pini, allori, castagni e lecci,e la ricostituzione del complesso faunistico popolato da scoiattoli, conigli selvatici, ricci e ampie comunità di uccelli. Altrettanti furono gli interventi di restauro che concorsero a rivalutare alcuni edifici caduti in un grave stato di abbandono, come il monumentale portale sulla via Salaria, il coffee-house e il casino-guardiania. 

Oggi Villa Ada è una tappa centrale della rete dei parchi e dei giardini di Roma e un bene di inestimabile ricchezza storica che si auspica possa ritornare agli antichi splendori ultimando il progetto di recupero e fruizione delle zone ancora abbandonate. 

 

 

 

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