Casa Litta-Palazzo Orsini sorge in una delle aree di maggior interesse storico e artistico della città, tra il Foro e l’Isola Tiberina.

L’edificio, collocato all’interno del Teatro di Marcello, è unico nel suo genere poiché è stato utilizzato nel corso dei secoli prima come teatro, poi come fortezza e infine come dimora nobiliare delle famiglie Savelli, Sforza Cesarini e Orsini.  

Nel corso della prima metà del XX secolo il Palazzo fu acquisito dai Caetani di Sermoneta che a loro volta vendettero la proprietà a diversi acquirenti. Da allora la costruzione fu divisa in appartamenti e un’intera ala,composta da quattro piani, fu occupata dalla Contessa Valeria Rossi di Montelera Litta Modignani – prendendo la denominazione di Casa Litta-Palazzo Orsini –, che nel 1994 la donò all’Ordine dei Cavalieri di Malta, in ricordo del figlio Eugenio, prematuramente scomparso. 

Nel gennaio 2020, a causa del pessimo stato conservativo degli ambienti è stata avviata una campagna di restauro conclusasi nel giugno del 2021, finanziata dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, volta arecuperare e proteggere una parte importante del patrimonio d’arte del palazzo. 

Gli interventi hanno interessato tre magnifici saloni di differenti dimensioni, tutti arredati con opere d’arte antiche: il Salone Verde, Giallo e la Sala da pranzo.

 

 

Nel Salone Verde sono stati recuperati il soffitto ligneo a cassettoni dipinto con motivi floreali e il fregio con putti che giocano, intervallati nei quattro angoli da figure femminili che reggono stemmi e simboli araldici. Il vero gioiello di questo ambiente è il Tavolo Borghese, opera realizzata da Alessandro Algardi per il principe Marcantonio Borghese, modificato dal Valadier e poi confluito nelle collezioni di Casa Litta. 

Nel Salone Giallo è stato restaurato il soffitto ligneo a cassettoni dipinto anch’esso a fioroni e due arazzi, che fanno parte degli undici esemplari esistenti al mondo della serie “Paesaggi con animali”, realizzati a Bruxelles, tra il 1611 e il 1614, dal famoso arazziere Jan Raes. Questi capolavori erano stati commissionati dal cardinale e collezionista Alessandro Peretti Montalto e poi entrati a far parte delle collezioni dei Chigi, dei Torlonia e degli Sforza Cesarini. 

L’intervento di restauro ha previsto anche la manutenzione straordinaria e pulizia di otto antichi arazzi che arredano le pareti dei tre saloni.

L’obiettivo del restauro è stato anche quello di utilizzare questo splendido edificio per gli scopi istituzionalidell’Ordine di Malta, la cui Ambasciata ha sede nei saloni del palazzo.

 

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