Dal mese di ottobre Roma si tingerà dei colori di Gustav Klimt con una mostra organizzata a Palazzo Braschi(sede del Museo di Roma), le cui sale ospiteranno un nucleo di circa 100 opere tra dipinti, schizzi, disegni e manifesti, suddivisi in 14 sezioni. Questi capolavori, provenienti dal Museo Belvedere e dalla Klimt Foundation, ripercorreranno la vita e la produzione artistica di Klimt, concentrandosi particolarmente sui soggiorni italiani.

Klimt nasce a Baumgarten, quattordicesimo distretto di Vienna, il 14 luglio 1862, da Ernst Klimt, un orafo originario della Boemia, e Anna, donna colta e amante della musica lirica. 

La sua carriera artistica inizia nel 1876, quando appena quattordicenne viene ammesso alla Scuola d’arte e mestieri dell’Austria, che frequenta per sette anni, durante i quali si dedica allo studio dell’arte applicata e delle diverse tecniche artistiche dal mosaico alla ceramica.

Tre anni dopo l’artista ottiene la prima commissione, la decorazione del cortile del Kunsthistorisches Museum, seguita da altri progetti che gli fanno ottenere nel 1888 la nomina, da parte dell’imperatore Francesco Giuseppe, a membro onorario di Vienna. 

 

 

Nel 1897, in chiaro contrasto con i rigidi canoni accademici, Klimt fonda insieme ad altri diciannove artisti la Secessione viennese, collaborando alla pubblicazione della rivista-manifesto Ver Sacrum (Primavera sacra), dalla quale si distaccherà per dare vita a una “secessione della secessione”. Gli obiettivi del gruppo erano quelli di promuovere le arti plastiche, il design e l’architettura e di favorire la rinascita delle arti e dei mestieri. 

Sotto l’influsso dei secessionisti viennesi e dello stesso Gustav Klimt si formano tre nuovi movimenti: Simbolismo, Naturalismo e Modernismo.  

Nei primi anni del ‘900 Klimt compie una serie di viaggi in Italia durante i quali rimane colpito dai mosaici bizantini che ha modo di ammirare a Ravenna, rimanendo affascinato dall’oro – eco dei lavori del padre – edall’accostamento sapiente delle tessere colorate. 

Le suggestioni del soggiorno italiano sono evidenti soprattutto nei lavori che l’artista realizza una volta tornano in patria, tra i quali è possibile citare Giuditta I del 1901, Le tre età della donna del 1905, Il bacio del 1907-08e L'albero della vita del 1905-1909, tutte opere la cui caratteristica comune è l’uso del colore oro e riconducibili al cosiddetto periodo aureo. 

Gli anni Dieci del ‘900 segnano un’ulteriore svolta nella produzione artistica del pittore, il quale espone nel 1910 alla Biennale di Venezia e l’anno seguente vince il primo premio dell’Esposizione Internazionale di Arte di Roma con Le Tre Età della Donna.

Gustav Klimt muore a Vienna il 6 febbraio 1918 quando, di ritorno da un viaggio in Romania, viene colpito da un ictus cerebrale che lo paralizza, aggravato dalle complicazioni derivanti dall’influenza spagnola che quell’anno si era diffusa in tutto il mondo. 

Per ogni turno d'ingresso sono ammesse al massimo 24 persone, il costo della visita comprensiva di biglietto e auricolari è di euro 26. Per accedere al museo è richiesto il green pass. Le prenotazioni avvengono esclusivamente tramite email all'indirizzo: segreteria@romoloeremo.com.

 

 

 

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