Al piano terra di Palazzo Roccagiovine, di fronte al Foro di Traiano, è stato aperto al pubblico “FOROF”, uno spazio culturale sperimentale, nato da un’idea di Giovanna Caruso Fendi, che risente delle suggestioni dei cabaret culturali delle Avanguardie novecentesche e mette in dialogo archeologia e arte contemporanea,reinterpretando il patrimonio culturale attraverso pratiche sperimentali, senza però perdere il focus sulcontesto che lo circonda. 

FOROF è un luogo unico immerso negli straordinari resti archeologici dell’abside della Basilica Ulpia, che furono la prima sede della Fondazione Alda Fendi-Esperimenti. 

L’obiettivo di questo progetto è di proporre una riflessione sui concetti di valorizzazione e promozione culturale a partire dal ripristino degli ambienti su disegno dello studio IT’S, mettendo a disposizione nuovi spazi in cui artisti italiani e internazionali possano realizzare opere site-specific – mostre o installazioni ambientali in diretto rapporto con lo spazio archeologico – offrendo al pubblico un’esperienza quanto più immersiva e immersa nel contemporaneo.

 

 

 

 

 

La programmazione culturale del FOROF prevede che ogni mostra e installazione sia attivata attraverso eventi a cadenza mensile con performance, reading e interventi musicali in cui il pubblico non sia solo spettatore ma anche protagonista.  

Il FOROF attualmente ospita l’esposizione site-specific LOVOTIC realizzata dai Soundwalk Collective, i quali, in collaborazione con attori, musicisti e con il filosofo Paul Preciado, hanno dato vita ad un’installazione sonora che trasporta il visitatore al di fuori dello spazio-tempo attraverso una serie di traccesu vinile che rappresentano dei reperti “ritrovati”, in un futuro non meglio identificato, da una civiltà che prenderà il posto della razza umana. 

LOVOTIC indaga il futuro dell’intimità immaginandola come un terreno senza genere in cui è prevista la possibilità di relazioni emotive tra umani e robot, traendo spunto da studi e testi del XX secolo che indagavano i concetti di genere e sessualità.

La mostra è lo scenario di una serie di “episodi” multisensoriali e multidisciplinari in cui il visitatore viene coinvolto in performance immersive di musica e parole alle quali partecipano di volta in volta gli artisti che hanno collaborato a questo progetto. 

 

 

 

 

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