Tra i molteplici luoghi d’arte della capitale spicca la Galleria Colonna, situata anch’essa, come molti importanti musei, nel cuore della città, nell’omonimo palazzo sorto in epoca medievale.

Come la grande maggioranza dei palazzi storici, quest’ultimo ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso dei secoli che hanno visto l’intervento di importanti artisti e architetti come, ad esempio, Gian Lorenzo Bernini, “fulcro” creativo del barocco romano. Gli ambienti ricchissimi di decori e preziosità artistiche, custodiscono pezzi di grande pregio e interesse.

Splendida la “Sala della colonna bellica” in cui è conservata un’antica colonna in marmo rosso, colore simbolo di regalità, (datata tra il I ed il IV secolo d.C.), e riferita all’emblema araldico della famiglia. La colonna, quale brano architettonico di potenza, forza e saldezza.

 

 

Essa, sormontata dalla figura scolpita di Atena, dea delle guerra e della giustizia con la corazza e in atteggiamento trionfante, appare per tutta la sua superficie finemente lavorata e abbellita da una serie di bassorilievi a spirale, ricchi di simbologie con figure umane e animali. Ricolmi di storia e bellezza sono i vari ambienti che costituiscono l’appartamento in cui visse la principessa Isabelle Sursock Colonna, donna colta a raffinata, scomparsa nel 1984.

Per quel che concerne le opere pittoriche all’interno delle varie sale del palazzo, numerosi sono gli artisti presenti e le loro produzioni di rilievo.

 

Annibale Carracci, esponente della cultura artistica bolognese e attivissimo a Roma tra il XVI ed il XVII secolo, è presente con la nota pittura “Il mangiafagioli” esposta nella sala dell’Apoteosi di Martino V. Essa raffigura, in primissimo piano, un uomo nell’atto di trangugiare, da un cucchiaio ricolmo, dei fagioli. L’opera colpisce per il realismo intenso, in quegli anni rafforzato dalla lezione del Caravaggio, in una classica “scena di genere”, così come si definisce nel linguaggio artistico questo tipo di immagini, come se il personaggio raffigurato fosse stato sorpreso in una istantanea fotografica in un atto della quotidianità. I colori, come da tradizione classicista, sono brillanti e luminosi. Altro capolavoro esposto in collezione è quello di Bronzino, Venere, Amore e Satiro, nella Sala della colonna bellica. In esso si esprime con forza la caratteristica pittura dell’artista, delicata e ben definita al tempo stesso, dal gioco di colori intensi e pieni, in cui spicca il contrasto tra l’incarnato candido delle figure e il blu lapislazzulo, carico e vibrante. Sono questi solo alcuni degli esempi di capolavori presenti in questo suggestivo luogo. Tra gli altri grandi nomi in collezione si annoverano Guercino, Reni, Albani, Tintoretto, Veronese, Perugino, Allori, Del Sarto, Barocci, Batoni, Botticelli, Vanvitelli e moltissimi altri.

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