I mosaici sono formati da tesserine realizzate con i materiali più svariati - marmi pregiati e di vetro variopinto, madreperla, pietre rivestite d’oro e d’argento - per costruire, come in un puzzle, figure o disegni decorativi. 

Nel IV e V secolo a.C. la tecnica del mosaico diventa la più diffusa a Roma e nei territori del suo vasto impero.

Per decorare pavimenti e pareti delle abitazioni e dei luoghi di svago, come le terme, i mosaicisti romani impiegavano soprattutto pietre dure, terracotta e ciottoli bianchi e neri a forma di parallelepipedo, con i quali realizzavano disegni con motivi geometrici e vegetazione stilizzata.

Durante il Medioevo la tecnica musiva diventa invece la forma d’arte prediletta dai pontefici i quali iniziarono a commissionare straordinarie opere nelle più importanti basiliche cristiane.

I mosaici medievali, realizzati con tessere colorate, lapidee o in pasta vitrea, spesso ricoperte con foglia d’oro o d’argento, iniziano così ad ornare le absidi delle chiese, che erano il punto privilegiato per la rappresentazione del divino.

Il più antico dei mosaici di questo periodo è quello della Chiesa di Santa Pudenziana, commissionato da un patrizio romano agli inizi del V secolo d.C. e raffigurante Cristo in trono, con una lunga barba, il manto e la tunica d’oro, circondato dagli apostoli e da due donne che incoronano rispettivamente Pietro e Paolo.

 

 

Altrettanto importanti sono le opere musive conservate nelle basiliche di Santa Maria Maggiore e di Santa Prassede.

La prima chiesa custodisce 36 mosaici, collocati nella navata centrale e nell’arco trionfale, nei quali vengono rappresentate storie tratte dall’Antico Testamento e altre che narrano dell’infanzia di Gesù.

In Santa Prassede invece possiamo ammirare il ciclo di mosaici del catino absidale, in cui compaiono: nella parte superiore Cristo in piedi, circondato da santi e da papa Pasquale I, mentre in quella inferiore ritroviamo i tredici agnelli.

Le decorazioni a mosaico di questo edificio sacro si ispirano a quelle della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, uno dei primi edifici di culto pagani ad essere trasformato in una chiesa cristiana.

L’arco trionfale è decorato da un mosaico del VII secolo con L’Adorazione dell’agnello, mentre nel catino absidale se ne conserva uno più antico, del VI secolo, che raffigura il Redentore insieme ai Ss. Cosma, Damiano, Paolo, Pietro, al pontefice Felice IV e a San Teodoro.

in trono, è in procinto di consegnare Gesù bambino e benedicente ai fedeli.

Ma l’elenco non finisce qui!

Appuntamento in Piazza di S. Maria Maggiore : quota di partecipazione euro 12 adulti, euro 6 minori di 18 anni, gratis sotto i 4 anni. Per informazioni e prenotazioni chiamare il cell. 3281640180, oppure scrivere a segreteria@romoloeremo.com, lasciando tutti i riferimenti per essere ricontattati; pagamento in loco alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello Romolo e Remo.

 

 

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