Santo Stefano delle carrozze è un edificio sacro sito nel Foro Boario, ricavato dal tempio rotondo in marmo, dedicato a Ercole Olivario, eretto alla fine del II secolo a.C. in piazza della Bocca della Verità e restaurato in epoca tiberina a seguito di un’alluvione del Tevere che rese necessario il rifacimento di 9 colonne e 11 capitelli.

Il tempio era stato denominato Tempio di Vesta e questo errore di attribuzione era dovuto ad una somiglianza nella forma circolare della pianta dei due edifici. 

Fu probabilmente commissionato da Marco Ottavio Erennio all’architetto Ermodoro di Salamina e dedicato alla divinità protettrice degli oleari, corporazione alla quale apparteneva il ricco mercante, e della transumanza delle greggi e dei commerci e ciò spiegherebbe anche la collocazione del tempio nel Foro Boario. 

 

 

Nel XII secolo il tempio fu trasformato in una chiesa dedicata a Santo Stefano con la costruzione di un campanile e di un muro tra le colonne del portico e il rifacimento del tetto. 

Nel XVI secolo la chiesa viene intitolata a Santo Stefano Rotondo, ma per via dei fraintendimenti con l’omonima chiesa che sorgeva sul Celio, venne chiamata anche Santo Stefano delle carrozze, dal nome dell’omonima via che conduceva alla Chiesa di Santa Galla, che ora non esiste più.

Nel 1560 il nome dell’edificio sacro fu cambiato in Santa Maria del Sole poiché si narra che, nei pressi del monumento, un giovane vide galleggiare un’immagine sacra della Vergine Maria dipinta su un papiro e decise di donarla all’anziana sorella, la quale un giorno vide l’opera emettere un raggio di sole e per questa ragione l’opera miracolosa venne trasferita nella chiesa. 

All’inizio del XIX secolo l’edificio sacro fu sconsacrato e furono ripristinate le strutture dell’antico tempio romano. L’architetto Giuseppe Valadier si occupò dei lavori di restauro che prevedevano la rimozione degli ornamenti interni e delle pareti in muratura. L’ultimo intervento, che ha previsto il rifacimento dei capitelli, risale al 1996. 

All’interno la chiesa conserva, oltre alla targa marmorea con la dedica alla Madonna, anche alcuni resti di affreschi databili al XV secolo nei quali sono raffigurati Dio Padre, Gesù, alcuni martiri e Maria con il bambino.

 

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