La Villa dei Quintili, situata al V miglio della Via Appia Antica, è un grande complesso residenziale che per ampiezza fu secondo solo a Villa Adriana e che oggi occupa un’area di circa 24 ettari. 

Tra il 1828 e il 1829 Antonio Nibby identificò i nomi dei primi proprietari della villa grazie al fortunato ritrovamento di una tubatura in piombo recante i nomi di Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, proprietari fondiari provenienti da una ricca famiglia di senatori e consoli nel 151 d.C.

Nel 182-183 d.C. i due fratelli, accusati di aver ordito una congiura contro Commodo, furono fatti uccidere da quest’ultimo e privati dei loro beni, compresa la villa sulla via Appia che fu confiscata, restaurata e trasformata in una vera reggia di campagna. Il complesso divenne così la residenza di otium dell’imperatoree dopo di lui di tanti altri imperatori che lasciarono tracce della loro presenza nell’imponenza dell’architettura, nelle decorazioni scultoree, parietali e pavimentali, conservate ancora oggi.  

Originariamente l’accesso alla villa avveniva dalla via Appia, attraverso un ampio giardino porticato impreziosito dalla presenza di un ninfeo trasformato, durante il Medioevo, in una fortezza e inglobato nelcastello di proprietà della famiglia degli Astalli. 

Oltrepassato il giardino si accedeva al nucleo principale dell’immenso edificio che era composto da una serie di cortili e vani di rappresentanza, un grande impianto termale, spazi per gli spettacoli – un circo per le corse dei cavalli e un teatro – e ambienti privati che affacciavano sulla vallata circostante. 

 

 

 

Il complesso in uso fino al VI secolo, conobbe poi un profondo stato di abbandono e i ruderi che emergevano in questa parte della campagna romana erano così estesi che la località si chiamò fino al ‘700 “Roma Vecchia”, nella convinzione che quelli fossero gli antichi resti della città. 

Nel corso dei secoli la villa ebbe come proprietari diverse istituzioni ecclesiastiche per poi diventare di proprietà pubblica nel 1986 quando lo Stato italiano acquistò l’area dagli ultimi proprietari, la famiglia Torlonia.

Dalle indagini condotte sul sito si possono identificare due fasi costruttive: la prima, in opera laterizia, è riconducibile al tempo dei proprietari originari, la seconda invece, caratterizzata dall’opera listata, è riferibile ai rifacimenti e alle aggiunte di Commodo. 

Sul versante rivolto verso la Via Appia nuova si trovava il complesso dei Casali agricoli della ex tenuta dei Torlonia, che includevano il celebre Antiquarium, ricavato nell’ex stalla, dove sono conservati ed esposti preziosi reperti rinvenuti, tra il 1925 e il 1929, in occasione di una serie di campagne di scavo: frammenti di intonaco dipinto, tarsie marmoree e numerose sculture in marmo. 

La villa dei Quintili è oggi il risultato di venti anni di ricerche archeologiche con ben quattro campagne di scavo che hanno permesso di recuperare una vasta porzione dei giardini porticati, altri ambienti di rappresentanza e alcune stanze che facevano parte del tepidarium delle terme, mettendo quindi in luce l’intero complesso consentendone l’inaugurazione e l’apertura al pubblico nel 2000.

Appuntamento in Via Appia Nuova 1092, all'ingresso della villa. Costo del servizio guida euro 12 più Appia Card (è possibile richiederla sul posto al costo di euro 10,00 valevole per tutti i siti del Parco Archeologico dell'Appia Antica) durata 2 h. Per info e prenotazioni: segreteria@romoloeremo.com

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