Il Pantheon è un edificio romano a pianta circolare situato in piazza della Rotonda, nel cuore del centro storico di Roma. In tempi antichi, così come suggerisce il suo nome di etimo greco, era luogo sacro dedicato a tutti gli dei. Fu fatto erigere da Agrippa (come testimonia l’iscrizione sul fregio: “Marcus Agrippa, Lucii filius, consul tertium fecit”) che era genero del grande imperatore Augusto, nel 27 a.C. e successivamente, secondo ciò che trasmettono le fonti, riedificato dall’imperatore Adriano.

 

 

Questo edificio, poi riconvertito dalla cristianità in una basilica con la denominazione di Santa Maria ad Martyres, rappresenta un vero gioiello architettonico, soprattutto per via del famoso oculus che si apre alla sommità della cupola e che lascia entrare la luce solare. Questo stratagemma aveva un’importante funzione legata ai fenomeni astronomici, oltre che quella illuminare, come appena sottolineato, l’interno dell’aula. Sempre riguardo all’oculus si era diffuso  il racconto per cui, nonostante l’apertura a cielo aperto, non entrasse l’acqua piovana, poiché questa si nebulizzava a contatto col calore dei tanti ceri votivi che ardevano nel tempio. In verità, l’acqua che penetra a tutt’oggi dall’oculus finisce all’interno di una serie di fori che sapientemente sono distribuiti sul pavimento in punti strategici, proprio per espletare questa importante funzione.

 

 

 

 

Il Pantheon è noto anche per un episodio storico che riguardava la famiglia dei Barberini, il papa Urbano VIII in particolare, poiché si narrava che, per consentire a Gian Lorenzo Bernini di scolpire le sontuose colonne tortili del baldacchino di San Pietro, fu ordinata dallo stesso pontefice l’asportazione di alcuni parti bronzee di questo tempio. In realtà il materiale asportato dal Pantheon doveva servire in prima istanza a fabbricare dei cannoni da collocare in Castel Sant’Angelo, fortezza papale. Tutto ciò mosse grande disappunto e diede, tra l’altro, vita al famoso messaggio (detto pasquinata) che si dice fu trovato affisso sul Pasquino, notissima statua parlante di Roma, che recitava: Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini (Ciò che non fecero i barbari lo fecero i Barberini).

 

 

Il Pantheon è notissimo anche per le sepolture importanti che sono ospitate al suo interno: tra le più rilevanti ricordiamo quelle del Re d’Italia Umberto I di Savoia, del Re Vittorio Emanuele II di Savoia, della Regina Margherita di Savoia, quella del musicista barocco Arcangelo Corelli, di Raffaello Sanzio (con epitaffio di Pietro Bembo, suo grande amico), accanto a lui il pittore Annibale Carracci e poi Taddeo Zuccari, pittore e fratello del più noto Federico e altre figure illustri dell’arte e dell’architettura.

Appuntamento in Piazza della Rotonda accoanto alla fontana, quota di partecipazione euro 12 adulti, euro 6 minori di 18 anni, gratis sotto 6 anni. 

Per informazioni e prenotazioni chiamare i nn. 0692939974; cell. 3281640180, oppure scrivere a segreteria@romoloeremo.com, lasciando tutti i riferimenti per essere ricontattati; pagamento in loco alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello Romolo e Remo.

Sei a 24 ore dall'evento e non è possibile più prenotare via e-mail. Contattaci ORA al numero 0692939974 per verificare la disponibilità