Il rione Parione, il sesto di Roma, deve il suo nome ad un grande muro romano chiamato Parietone, oggi scomparso, che si ipotizza facesse parte delle recinzioni dello Stadio di Domiziano. 

Dalla forma vagamente triangolare esso confina con i rioni Ponte, Regola e Sant’Eustachio e sorge in corrispondenza della parte centrale dell’antico Campus Martius.

Nell’antica Roma l’area faceva parte della IX regione augustea ed è a questo periodo che risale la costruzione di importanti monumenti quali lo Stadio e l’Odeon di Domiziano – un piccolo teatro nel quale si assisteva ad eventi musicali – e il Teatro di Pompeo. 

Nel Medioevo la zona prese il nome di Parione e San Lorenzo in Damaso, dall’omonima chiesa.   

Durante il pontificato di Sisto IV, tra il 1471 e il 1484, il rione abbandonò l’aspetto medievale e si assistette alla ristrutturazione di sontuosi palazzi come quella della Cancelleria, all’ampliamento delle strade e alla realizzazione di Ponte Sisto, che fungeva da collegamento a Trastevere.

 

 

Tra il XV e il XVI in quest’area era poi in voga l’abitudine, da parte delle famiglie aristocratiche, di commissionare ad insigni artisti la realizzazione di opere murarie (graffiti e affreschi) celebrative del loro prestigio. I soggetti raffigurati attingevano alle storie del mondo antico e alla mitologia classica. 

Nel XVII secolo poi Piazza Navona, ormai divenuta il fulcro del quartiere poiché vi erano state trasferite tutte le attività commerciali, fu oggetto di un progetto di ampliamento per volere della famiglia Pamphilj, che qui costruì la propria dimora, e di abbellimento per mano dei più illustri artisti dell’epoca. Furono costruite le trecelebri fontane: quella dei Quattro Fiumi, del Nettuno e del Moro e al centro del lato occidentale della piazza la Chiesa di Sant’Agnese in Agone. 

 

 

 

Con l’unità d’Italia però il volto del rione mutò profondamente per via della decisione di aprire Corso Vittorio Emanuele II e di corso Rinascimento. 

Parione fu nominato VI rione di Roma il 18 maggio 1743, con chirografo di papa Benedetto XIV.

Una curiosità che caratterizza il rione riguarda le strade i cui nomi fanno riferimento alle attività commerciali che nel passato vi erano sorte come via dei Giubbonari, via dei Baullari e largo dei Librari per citarne alcune. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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