La Basilica di San Lorenzo fuori le mura (detta anche “al Verano” per la sua vicinanza al noto cimitero monumentale) è un luogo molto importante per la cristianità, poiché è risaputamente parte del pellegrinaggio delle Sette Chiese, istituzionalizzato da San Filippo Neri.

Essa è anche molto rilevante per via della presenza di alcune illustri sepolture. In primis, quella dell’intitolatario, martire e diacono San Lorenzo, di cui poco si conosce e che fu ucciso a Roma probabilmente per decapitazione, come accadeva per molti martiri cristiani, pur se tradizione vuole fosse stato arso vivo sulla famosa graticola, simbolo iconografico che di solito lo accompagna e che oggi è conservata in San Lorenzo in Lucina. Sempre in questo luogo hanno trovato sepoltura papa Sisto III, che fece riedificare la basilica papale di Santa Maria Maggiore (parte, appunto, del pellegrinaggio delle Sette Chiese romane). Tra gli altri, papa Damaso I, al quale si deve la rivalutazione delle catacombe per il culto dei martiri e da lui stesso arricchite con epigrafi commemorative.

 

 

 

Tra i personaggi laici, abbiamo invece Alcide De Gasperi, grande politico, tra i “padri” della Costituzione italiana. La basilica, all’esterno, conserva bene diverse caratteristiche degli edifici paleocristiani, pur se ha subito una ricostruzione post bellica, dopo aver contato seri danni nel noto bombardamento del 19 luglio del 1943: la facciata appare semplice, essenziale, con nartece porticato, abbellito da una serie di affreschi duecenteschi con storie dei martiri e santi Lorenzo e Stefano. Il nucleo originario fu fatto erigere per volere dall’imperatore Costantino I, proprio nei pressi della sepoltura del santo martire intitolatario.

Ovviamente, nel tempo ha subito diversi rimaneggiamenti.

 

 

All’interno, è possibile ammirare il bellissimo mosaico bizantineggiante dell’arco trionfale, in cui al centro è presente il pantocratore assiso sul globo terrestre e circondato dai santi Lorenzo, Pietro, Ippolito, Stefano (le cui reliquie sono conservate nella chiesa stessa), papa Pelagio II (che porge il modellino della basilica che fu riedificata sotto di lui nel VI secolo) e Paolo. Inoltre, la particolarità di questa costruzione è di aver inglobato a sua volta due basiliche: quella nata sotto Pelagio, a tre navate, e quella successiva sorta sotto Onorio III, che nel Medioevo la fece ulteriormente ricostruire in stile.

Accanto alla basilica è situato un monastero e una splendida e alta torre campanaria del XII secolo. Anche qui, come per la chiesa dei santi Giovanni e Paolo al Celio, ad esempio, sono presenti all’ingresso del portone principale, due leoni, sempre medievali. All’interno, tra le varie opere importanti, si può visitare la Cappella di Santa Ciriaca a cui monumenti funerari lavorò Pietro da Cortona e la Cappella di San Tarcisio, progettata da Virgilio Vespignani, con un opera secentesca di Giovanni Serodine, raffigurante la Decollatura del Battista.

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