Sisto IV, nato Francesco della Rovere, fu papa dal 1471 al 1484, anno della sua morte. 

Nacque in Liguria nel 1414 da Luchina Mollone, membro di una famiglia nobile genovese, e Leonardo della Rovere, considerato il capostipite dell’importante casata della Rovere. 

A nove anni entrò nell’Ordine dei Francescani minori conventuali a Savona, dove studiò la grammatica, i costumi e le regole dell’Ordine, divenendo cardinale di San Pietro in Vincoli. 

Francesco della Rovere fu eletto papa il 9 agosto 1471, assumendo il nome di Sisto IV in omaggio al santo del giorno. Subito dopo l’incoronazione, in seguito ai tumulti occorsi durante la processione per le strade di Roma, costituì il primo nucleo di milizia pontificia, volto alla difesa del pontefice. 

Uno dei primi atti del suo pontificato fu il sostegno accordato all’inizio di una crociata contro l’Impero Ottomano che, sotto Maometto II, si stava espandendo pericolosamente verso l’Europa, ma questo tentativo fallì miseramente. 

Durante gli anni in cui fu papa contribuì all’espansione dello Stato Pontificio e promosse interventi edilizi e urbanistici volti alla monumentalizzazione di Roma: commissionò la costruzione del Ponte Sisto, inaugurato in occasione del Giubileo del 1475 per facilitare l’accesso dei pellegrini alla Basilica di San Pietro; fece rettificare le principali arterie che da Ponte Sant’Angelo si diramavano per la città, eliminando sporti e balconi dalle strade e nel 1471 costituì il primo nucleo dei Musei Capitolini, donando solennemente al popolo romano alcune antiche statue in bronzo già conservate al Laterano. 

La sua opera di restauro culminò con la ricostruzione e parziale decorazione della Cappella Palatina, che in seguito assunse il nome che lo rese celebre nel mondo, la Cappella Sistina.

Dal punto di vista politico Sisto IV alimentò discordie tra gli Stati italiani al fine di favorire politicamente parenti e amici, fu considerato il mandante dietro la Congiura dei Pazzi, ai danni di Giuliano e Lorenzo de’ Medici e nel 1478, sotto la pressione del re Ferdinando d’Aragona, firmò la bolla che istituiva la Santa Inquisizione spagnola. 

Il papa della Rovere è ricordato anche per aver fatto del nepotismo un aspetto preponderante del suo pontificato, elargendo favori ai suoi familiari: nominò prima cardinale e poi vescovo suo nipote Giuliano, che diverrà papa nel 1503 con il nome di Giulio II. 

Sisto IV della Rovere morì il 12 agosto 1484, dopo tredici anni di pontificato, in seguito ad una grave febbre. Il corpo è custodito nella tomba realizzata per lui dal Pollaiolo, originariamente collocata in una cappella della Basilica di San Pietro e ora custodita nelle grotte vaticane. 

 

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