I sotterranei della basilica di san Lorenzo in Lucina a via del Corso

La basilica di San Lorenzo in Lucina sorge nell’area di quello che anticamente era il Campo Marzio, lungo l’antica Via Lata (attuale via del Corso).

Notevoli e ben conservati sono i resti archeologici visibili sotto la basilica: si tratta di due edifici di età imperiale, il più antico dei quali è una domus (casa signorile unifamiliare) di II sec d.C., di cui si conservano muri affrescati e pavimenti a mosaico bianco e nero, e i resti di un’insula (casa d’affitto a più piani) del III sec d.C., costruita direttamente sopra la domus.

 

ll sepolcro degli Scipioni

L’area archeologica del sepolcro degli Scipioni si trova lungo il tratto urbano della via Appia Antica, all’interno delle Mura Aureliane, prima della Porta S. Sebastiano.

La prima notizia del ritrovamento risale al 1614, ma la vera e propria scoperta risale al 1780, quando due fratelli, i sacerdoti Sassi, proprietari della vigna soprastante, allargando la cantina della loro casa trovarono un ingresso al sepolcro. Tutto quello che era iscritto o figurato fu portato nei Musei Vaticani, ma il sepolcro, in quegli anni, divenne meta abituale per molti studiosi e visitatori che compivano il “grand tour” di Roma.

Tra il 1926 e il 1929 l’area, già acquisita dal Comune di Roma, fu oggetto di un’ampia campagna di scavi, restauri e sistemazioni per aprire l’area al pubblico, compresa la realizzazione di un Parco (Parco degli Scipioni) nell’area retrostante, verso la via Latina.

 

 

 

 

Le Case romane del Celio

Le domus romane del colle Celio sono un insieme di edifici antichi che si trovano al di sotto della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo e che furono portate alla luce nel XIX secolo. Queste costruzioni sono molto importanti, poiché rappresentano un interessante documento riguardo l’espansione del Cristianesimo a Roma e, nello specifico, relativamente al diffondersi delle domus ecclesiae, che altro non erano che appartamenti privati adibiti, segretamente, a luoghi di preghiera e incontro per gli adepti del nuovo culto.

Col tempo, al di sopra di queste costruzioni, sovente, si sviluppavano le basiliche. Le domus risultano assai affascinanti, anche per la bellezza degli affreschi che ne abbelliscono le pareti e che si sono conservati sino a noi in ben 13 stanze su 20 venute alla luce.

 

 

La Basilica di S. Maria in Via Lata

La Basilica si trova in Via del Corso nel Rione Pigna e la diaconia viene fatta risalire all'epoca di papa Sergio I, alla fine del VII secolo. La leggenda della fondazione di S. Maria in Via Lata narra la storia di un senatore di Roma di nome Teofilatto e di sua moglie Teodora che per rispettare un voto decisero di costruire la chiesa. 

A causa delle inondazioni, nel Medioevo ne venne costruita una nuova all'epoca di Leone IX che avrebbe riunito delle reliquie in un'urna di porfido tra cui quelle di Agapito. 

Gli attuali sotterranei raccontano la storia della precedente basilica costituita da sei vani nei quali, secondo la leggenda, dimorò S. Paolo e alla sua casa si riferirebbero un pozzo e una colonna ancora ben conservati. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La basilica di san Clemente con i livelli inferiori fino al Mitreo

A pochi passi dal Colosseo si trova una delle più interessanti basiliche di Roma: quella di San Clemente, nella quale si sovrappongono diverse epoche, stili e spaccati di storia, in un immortale divenire storico. 

La primitiva chiesa di San Clemente (oggi interamente sotterranea) fu eretta nella seconda metà del IV secolo tra le fondamenta di una casa patrizia del III secolo d.C., la quale insiste a sua volta sulle fondazioni di un edificio preesistente costruito a blocchi di tufo in opera quadrata rivestiti di travertino. La basilica inferiore, scoperta nel 1857, è a tre navate scandite da colonne, con un’abside posta nel lato occidentale della navata maggiore e con una facciata preceduta da un atrio sul lato opposto. La pavimentazione della basilica superiore corrisponde esattamente al livello dei capitelli della basilica inferiore. La successione “stratigrafica” del complesso di San Clemente illustra meglio di qualunque altra situazione come diverse fasi archeologiche e culturali si siano succedute l’una all’altra senza soluzione di continuità.

 

 

Le catacombe ebraiche di Vigna Randanini

 

La catacomba, scavata nel fianco di una collina tra la Via Appia Antica e la Via Appia Pignatelli, fu la seconda ad essere stata casualmente scoperta nel 1897 dall’archeologo Raffaele Garrucci. Estesa su un’area di circa 18.000 m², era costituita da gallerie che si articolano su due livelli, scoperte tra il II e il IV secolo d.C., da lucernari, loculi e cubicoli riccamente decorati da affreschi, in alcuni dei quali raffiguranti i più importanti simboli religiosi ebraici come l’arca della legge e la menorah cioè, il candelabro a sette braccia, mentre erano rappresentanti motivi vegetali e animali. 

L’elemento affascinante di questa area ipogea è la diversità delle sepolture in essa conservate, le più caratteristiche delle quali sono le cosiddette sepolture a kôchim (o tombe a forno), di origine fenicia. Altrettanto degne di note sono le iscrizioni in greco e in latino, mentre mancano quelle in ebraico; ciò lega queste epigrafi a un precedente utilizzo del sepolcreto da parte dei romani. 

 

I sotterranei della basilica di San Silvestro e Martino ai Monti 

 

La basilica di San Martino ai Monti, sul colle Oppio, è una magnifica chiesa barocca che ci permette di fare un affascinante viaggio nel tempo, all'alba del cristianesimo, scendendo nei suoi sotterranei dove si vive l'emozione profonda di ritrovarsi all'improvviso nel IV secolo d.C.

Percorrendo la navata centrale, si scende nella cripta barocca al di sotto dell'altare. Da qui, si scende un'ulteriore scala e ci si trova nei sotterranei della chiesa, all'interno del "Titolo" di Equizio, l'antichissima basilica paleocristiana costruita nel IV secolo da papa Silvestro I. Si respira un'aria davvero suggestiva camminando tra le stanze dell'antico edificio, cercando di immaginare gli antichi riti cristiani e la fede di questa gente che proprio in quegli anni poteva finalmente officiare liberamente la propria fede.

 

 

Il Mitreo del Circo Massimo

 

Il mitreo del Circo Massimo fu scoperto nel corso dei lavori intrapresi, negli anni '30 del secolo scorso, per la creazione del deposito per le scene del Teatro Nazionale dell'Opera presso l'ex Pastificio Pantanella.

Si trattava di un vasto edificio del II secolo d.C., in buono stato di conservazione e con una ricercata decorazione marmorea, più volte modificato e adattato nel corso del III secolo a mitreo, un luogo destinato ai riti misterici del dio Mitra, divinità iranico-babilonese il cui culto trovò la massima diffusione nell’Impero Romano, soprattutto tra il II e il IV secolo d.C. La struttura si componeva di una serie di vani comunicanti tra loro: a destra l’apparitorium, una sorta di sacrestia, mentre il secondo era destinato a conservare un elemento tipico del mitreo, ovvero il podio costruito in muratura dove sedevano gli iniziati durante le cerimonie e la celebrazione del banchetto sacro. Un altro podio ritorna nell’ultima stanza, il santuario vero e proprio, lo spelaeum, la grotta nella quale avveniva l’incontro con il dio attraverso vari gradi della purificazione.

 

 

L’insula dell’Aracoeli

Tra il Vittoriano e la scalinata dell'Ara Coeli, sono visibili i resti di un'insula, ossia di una casa d'affitto romana, la forma di abitazione più comune nella Roma imperiale.

L'edificio venne risparmiato dai lavori di demolizione che interessarono negli anni '30 tutte le pendici del colle capitolino, durante i quali fu rimossa la settecentesca chiesa di S. Rita (poi ricostruita tra il Teatro di Marcello e piazza Campitelli) che aveva inglobato l'abitazione romana. L'edificio era costituito da almeno cinque piani, ancora oggi conservati. Al piano terreno sono visibili le tabernae; il piano superiore, il mezzanino, era destinato ad abitazione del gestore della taberna. Al di sopra si conservano altri piani, collegati da una scala interna di epoca medioevale.

 

          

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