21 aprile 753 a.C., il Natale di Roma: il giorno cui secondo la tradizione storica Roma fu fondata da Romolo che ne divenne il primo re. L’intera storia di Roma è ricca di riferimenti a personaggi ed episodi mitici, ricostruiti in piena età augustea per la glorificazione dell’intera gens Julia (alla quale apparteneva il primo imperatore Augusto figlio adottivo di Cesare, il cui progenitore era Enea, da cui proveniva lo stesso Romolo; Enea era “imparentato” con la dea Venere), ma soprattutto negli ultimi anni l’archeologia sembra confermare almeno la cronologia ed i luoghi di queste tradizioni.

 

                

 

Seguendo il racconto della tradizione: Enea, figlio di Venere, fugge da Troia distrutta dalle fiamme con il padre Anchise ed il figlio Ascanio e dopo un lungo viaggio nel Mediterraneo, approda nel Lazio e fonda una città, Lavinium. Nel frattempo Ascanio fonda un’altra città nell’entroterra laziale, Albalonga, sulla quale regnarono i suoi discendenti almeno sino al re Numitore, il cui trono fu però usurpato dal fratello Amulio. Questa prima fase della leggenda è datata tra il XII e l’VIII sec. a.C.

Numitore aveva una figlia, Rea Silvia che fu costretta dallo zio Amulio a diventare vestale e quindi rispettare per trent’anni il voto di castità (in questo modo Amulio poteva evitare eredi da parte del fratello). Ma il dio Marte s’ invaghì della ragazza e dalla loro unione nacquero i mitici gemelli: Romolo e Remo. La ragazza fu sepolta viva, pena afflitta alle sacerdotesse che mancavano al voto di castità.

I due bambini furono abbandonati in una cesta e trascinati dalla corrente del fiume giunsero alla palude del Velabro (la valle compresa tra Palatino e Campidoglio, parte del Foro Boario), dove furono trovati e allattati da una lupa attratta dai loro vagiti. Il luogo del rinvenimento dei due bambini potrebbe essere il Lupercale, una grotta alle pendici del Palatino che fu poi trasformata in un santuario a memoria di questo storico avvenimento. In effetti nel 2007 sono venute alla luce delle strutture sotto la casa di Augusto sul Palatino che potrebbero essere identificate con questo santuario. Gli scavi e le ricerche sono ancora in corso.

I due gemelli furono più tardi trovati dal pastore Faustolo che li adottò e li crebbe come suoi figli. Una volta cresciuti e scoperte le loro vere origini, i ragazzi riconsegnano il regno di Albalonga al nonno Numitore e ritornano sulle rive del Tevere per fondare una nuova città nei luoghi dove erano cresciuti. Ma tra i due nasceranno delle accese discussioni, innanzi tutto sul nome da dare alla nuova città e sul luogo dove sarebbe sorta (Romolo puntava sul Palatino, mentre Remo aveva scelto l’Aventino), litigi che si concluderanno con la morte di Remo per mano del fratello.

La città di Roma verrà fondata sul Palatino; Romolo traccerà un solco che definirà i confini della città sul colle. In effetti sul Palatino (nell’altura del Germalus) è stato rinvenuto un villaggio di capanne risalenti all’ VIII sec. a.C., periodo che coincide cronologicamente con la fondazione della città secondo la leggenda. Il solco tracciato da Romolo si può riconoscere nel confine segnato da un più antico muro sul colle.

Appuntamento davanti al Teatro di Marcello, la guida sarà riconoscibile dal cartello "Romolo e Remo", costo euro 12 per gli adulti, euro 6 per i minori di 18 anni gratuito sotto i 6 anni. Per info: segreteria@romoloeremo.com

 

 

 

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