Nel rione Esquilino, a ridosso delle Mura Aureliane, si erge la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la cui storia affonda le radici nel periodo della Roma imperiale. Sotto la dinastia dei Severi l’area divenne il luogo adatto dove erigere una residenza imperiale che comprendeva un palazzo, il Circo Variano e l’Anfiteatro Castrense.

All’inizio del IV secolo d.C. il complesso fu scelto come dimora da Elena, madre di Costantino, con il nome di Palazzo Sessoriano. È a lei che si devono le più importanti modifiche strutturali, tra le quali va ricordata la trasformazione del “sedeo” – una grande aula rettangolare in cui si riuniva il consiglio imperiale – in una cappella, adibita a conservare le reliquie della crocifissione che Elena aveva rinvenuto a Gerusalemme. La cappella, divenuta ben presto meta di pellegrinaggio, venne poi trasformata nella Basilica Heleniana. 

 

 

Al XII secolo risalgono gli interventi di adattamento secondo lo stile romanico, commissionati da papa Lucio II, creando dei settori longitudinali che divisero l’edificio in tre navate con l’aggiunta di transetto, del campanile a torre e di un chiostro (poi demolito). 

Nel corso dei secoli si susseguirono ulteriori modifiche strutturali, tra le quali sono degne di nota quelle realizzate per impulso del Cardinal Mendoza a cui è legato anche il ritrovamento, in una cassetta murata nell’arco absidale della chiesa, del Titulus Crucis, una tavoletta lignea inscritta, ancora conservata all’interno della basilica. 

L’attuale aspetto della chiesa risale al Settecento, quando gli architetti Passalacqua e Gregorini, su commissione di papa Benedetto XIV cambiarono radicalmente l’interno e l’esterno dell’edificio, realizzandoun ingresso a pianta ellittica e sostituendo la facciata medievale con una moderna in travertino, nella quale si alternano volumi concavi e convessi e sono poste le statue dei Quattro Evangelisti, di Sant’Elena con la Croce (a sinistra) e di Costantino (a destra), mentre al centro, in posizione sopraelevata, si erge la Croce di ferro circondata da angeli in adorazione.

 

All’interno ogni navata è scandita da otto colonne in granito e da sei pilastri, quattro dei quali racchiudono altrettante colonne antiche. 

Tra i preziosi capolavori qui conservati meritano di essere menzionati i mosaici paleocristiani restaurati nel XV secolo su disegno di Melozzo da Forlì e l’affresco absidale con la storia della “Vera Croce” attribuito adAntoniazzo Romano. 

Poco distante da Santa Croce, adiacente alle mura dell’anfiteatro Castrense, sorge anche la cosiddetta “Cappella della Madonna del Buon Aiuto”, così chiamata poiché papa Sisto IV durante un temporale fu soccorso dalla Madonna che lo aiutò a trovare un rifugio in questo luogo.

L’Anfiteatro Castrense, posto accanto alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, fu costruito con molta probabilità dall’imperatore Eliogabalo tra la fine del II e gli inizi del III secolo d.C., per ospitare spettacoli e manovre militari in onore della corte imperiale.

Quando furono avviati i lavori di edificazione delle Mura Aureliane il complesso, come tanti altri monumenti, fu inglobato nel percorso della cinta muraria e alcune sue parti furono modificate per accelerare i tempi di realizzazione.

Nel corso del Settecento i resti dell’Anfiteatro furono utilizzati per la costruzione di nuovi edifici, cancellando quanto restava delle strutture originarie, il cui aspetto può essere ricostruito solo attraverso vedute antiche risalenti al periodo antecedente il pontificato di Paolo IV (1555-1559).

Nel tratto di mura che unisce Porta San Giovanni al Palazzo Sessorio è conservato quanto resta dell’Oratorio di Santa Margherita, una chiesa sconsacrata che testimonia la tradizione medioevale di utilizzare le Mura Aureliane come luogo di preghiera e di isolamento contemplativo.

L’edificio conserva al suo interno affreschi realizzati da un artista legato alla scuola di Pietro Cavallini e raffiguranti, sotto il cielo stellato della volta, scene sacre e rappresentazioni di Santi.

Questi straordinari dipinti murari, nascosti sotto strati di materiali che vi si erano depositati, furono riportati alla luce nel 1932 e dopo circa quarantasei anni furono staccati dalle pareti a causa delle pessime condizioni in cui erano conservati. Oggi queste opere sono custodite nel Museo di Santa Croce in Gerusalemme.

Appuntamento in Piazza di Santa Croce in Gerusalemme. Quota di partecipazione euro 15 adulti, euro 10 minori di 18 anni, gratis sotto 6 anni. Per informazioni e prenotazioni chiamare il cell. 3281640180, oppure scrivere a segreteria@romoloeremo.com, lasciando tutti i riferimenti per essere ricontattati; pagamento in loco alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello ROMOLO E REMO.

 

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