Antonio Canova fu figura di spicco della scultura neoclassica a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento. Nacque a Possagno, in provincia di Treviso, nel 1757. A soli 22 anni si trasferisce a Roma, dove trascorrerà gran parte della sua vita, pur spegnendosi a Venezia nel 1822.

Fu autore richiestissimo, tanto da ottenere committenze anche da Napoleone Bonaparte. Canova fu grande estimatore della scultura antica e del mito che sono una costante nella sua produzione artistica.

La perfezione delle forme fisiche, la delicatezza delle opere del passato vanno poi ad arricchirsi dello studio dei grandi che lo hanno preceduto come, ad esempio, Gian Lorenzo Bernini.

Le sculture realizzate dall’artista avevano un’aura seducente e al contempo aulica. Rappresentava i personaggi a lui contemporanei a guisa di divinità antiche.

Aveva un metodo di lavoro assai meticoloso e complesso. Per realizzare una scultura, egli studiava prima il progetto su disegno, realizzando man mano prototipi in argilla e gesso di diverse dimensioni, fino a giungere a quella che sarebbe stata la reale misura del manufatto marmoreo.

A queste statue fissava una serie di chiodi che servivano a delineare il lavoro finale per ottenere un risultato preciso e attinente al modello di partenza.

A testimoniare questa sua tecnica sono i gessi a tutt’oggi custoditi nella notissima Gipsoteca del suo paese natale.

Roma dedica una mostra al massimo esponente del Neoclassicismo italiano a Palazzo Braschi con oltre 170 opere di Canova e artisti a lui coevi.

 

Appuntamento a Piazza Navona ingresso Palazzo Braschi ,quota di partecipazione euro 25,00 adulti, euro 15 minori di 18 anni, gratis sotto 6 anni. Per informazioni e prenotazioni scrivere al 3281640180, oppure mandare una mail a segreteria@romoloeremo.com, lasciando tutti i riferimenti per essere ricontattati; pagamento in loco alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello Romolo e Remo.

 

Opere di Canova a Roma

In Villa Borghese, all’interno dell’omonimo museo, è presente la notissima opera raffigurante la sorella di Napoleone, Paolina, sposa in seconde nozze del principe Camillo Borghese, nella posa distesa sull’agrippina, che riprende un’antica raffigurazione della dea Venere vincitrice.

Ella tiene, infatti, in mano una mela a ricordare il famoso episodio che vide la dea trionfatrice di bellezza nel giudizio di Paride. Così l’artista celebra la femminilità della donna, scolpita nel marmo purissimo, adagiandola su di un materasso e cuscini che riescono ad esprimere una morbidezza paragonabile  a quella del famoso Ermafrodita di Bernini, custodito al Louvre.

All’interno dei Musei Vaticani troviamo, invece, il Perseo trionfante, il Creugante ed il Damosseno. Nella Basilica di San Pietro è invece allocato il monumento funebre di Clemente XIII. E ancora nella Basilica dei Santi XII Apostoli, è situato quello a Clemente XIV e la bellissima stele funeraria di Giovanni Volpato. La splendida scultura raffigurante invece Ercole e Lica è fruibile all’interno della Galleria d’Arte Moderna, sito alla spalle di villa Borghese. Nei Musei Capitolini è invece custodito il busto marmoreo di Pio VII. Nella Chiesa di Sant’Antonio dei Portoghesi è collocata la Stele funeraria di Alessandro de Souza Holstein, bassorilievo di grande impatto visivo, per la presenza di due splendidi angeli dai corpi perfetti e dalle grandi ali in primo piano.

 

 

In Via delle Colonnette è situato, poi, l’antico palazzo in cui Canova aveva organizzato il suo immenso e frequentatissimo studio. Alla sua morte fu ereditato dal caro amico Antonio D’Este, come ricorda la targa commemorativa sulla facciata: “"OFFICINAM HANC STATUARIAM CUM OMNI INSTRUMENTO ARTIS QUIBUS CANOVA DUM VIVERET UTEBATUR MORIENS ANTONIO DESTE AMICO SUO ET ALEXANDRO EIUSDEM FIL QUEM SUPRA CAETEROS ERUDIIT DILEXIT EX TESTAMENTO RELIQUIT IIDEM AMORIS ET GRATI ANIMI ERGO AD MEMORIAM POSTERITATIS P.P. ANNO.MDCCCXXII" .

 

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