La Chiesa di San Silvestro al Quirinale, sita nel Rione Trevi, ha origini antichissime che risalgono al IX-XI secolo, quando era denominata “in Biberatica” per via della vicinanza a via Biberatica. 

La storia dell’edificio sacro è costellata da rifacimenti, modifiche e cambi di gestione, affidata a diversi ordini religiosi. 

Nel 1507 papa Giulio II concesse la custodia della chiesa ai Domenicani della Congregazione di San Marco che promossero la ricostruzione della pianta a navata unica con due cappelle per lato, cupola e profondo presbiterio e la realizzazione dell’annesso convento. Nel 1555 la chiesa passò ai Teatini i quali ne fecero la casa di formazione dei novizi e fu avviata una campagna di ristrutturazione della facciata e della decorazione degli interni. 

A distanza di tre secoli San Silvestro al Quirinale venne acquistata dal demanio e adibita a sede della direzione del Genio Militare e dunque trasformata in caserma fino a quando, a seguito dei lavori di ampliamento e abbassamento del livello stradale in rapporto con Via Nazionale, tornò a rivestire il suo ruolo sacro. A questo periodo risale la demolizione della facciata e di due cappelle, oltre alla creazione di un dislivello di nove metri che creava un effetto di “galleggiamento” nel vuoto della chiesa.

 

 

L’incarico di ricostruire la facciata fu affidato all’architetto Andrea Busiri Vici, il quale realizzò una finta facciata neo-cinquecentesca che simulava l’ingresso, che in realtà avveniva dal portale situato a sinistra. 

L’edificio conserva al suo interno preziosi gioielli artistici, tra i quali sono degni di nota, oltre al soffitto ligneo a cassettoni, gli affreschi tardo-cinquecenteschi del presbiterio realizzati dai fratelli Alberti e quelli di Polidoro da Caravaggio e di Maturino, raffiguranti Scene sacre della vita di Santa Caterina da Siena e di Santa Maria Maddalena, dei quali colpisce la minuzia dei paesaggi che sono i reali protagonisti della rappresentazione. 

Altrettanto rilevanti sono i dipinti murali che decorano la volta con episodi della vita di Santo Stefano, realizzati dal pittore Giuseppe Cesari, meglio noto come il Cavalier d’Arpino, alla fine del XVI secolo.  

 

 

Il vero fiore all’occhiello di San Silvestro al Quirinale è probabilmente la cappella Bandini, collocata in fondo al transetto sinistro, costruita tra il 1580 e il 1585 da Ottavio Mascherino. Nella cappella il cardinale volle il proprio monumento sepolcrale e quello dei propri genitori, con i rispettivi ritratti. Il piccolo ambiente è impreziosito da capolavori: la grande pala d’altare con L’Assunzione di Maria, opera di Scipione Pulzone, itondi della cupola affrescati dal Domenichino con scene bibliche (1628) e sculture in stucco dell’Algardi, raffiguranti Santa Maria Maddalena. 

Non può poi mancare di citare il monumento funebre, in controfacciata, dedicato a Prospero Farinacci, l’illustre giureconsulto che si occupò della difesa processuale di Beatrice Cenci.  

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