Il Parco archeologico del Colosseo ospiterà fino al 30 aprile 2022, in quattro diverse sedi espositive, la mostra Giacomo Boni. L’alba della modernità.

L’esposizione, dedicata all’archeologo e architetto Giacomo Boni – colui che ha contribuito a definire l’attuale fisionomia del Foro romano e del Palatino – è suddivisa in quattro sezioni che ripercorrono l’operato e il contesto storico in cui egli ha operato: la prima sezione, ospitata presso il Tempio di Romolo, ripercorre la vita dell’archeologo, dagli anni formativi veneziani, al fortunato periodo degli scavi, alla vita da “eremita del Palatino”, alla nomina a senatore nel 1923 fino alla morte avvenuta nel 1925. 

La seconda sezione, esposta nel Complesso di Santa Maria Nova, dove ha sede il museo forense, è dedicata all’attività archeologica presso il Foro Romano. 

Il terzo polo espositivo è la Chiesa di Santa Maria Antiqua, scoperta da Boni nel 1900 avviando i lavori di demolizione della secentesca chiesa di Santa Maria Liberatrice, che lì sorgeva. 

Il percorso di visita termina sul Palatino, più precisamente nelle Uccelliere Farnesiane, che l’archeologo decise di trasformare in dimora dal 1910, dove è stato ricostruito il suo studio con un allestimento che rispecchia quello originale. È in questa sezione che si comprende l’importante ruolo svolto negli ambienti culturali italiani ed europei degli inizi del Novecento. 

 

 

Questa esposizione tratteggia la personalità di un uomo che, da autodidatta, nei primi anni del Novecento sviluppa nuove metodologie di scavo, di restauro e valorizzazione degli straordinari beni che caratterizzano l’area archeologica del Foro, affermandosi come precursore di nuove tecniche di documentazione degli scavi, realizzando fotografie dall’alto servendosi di un pallone aerostatico. 

 

Il progetto museografico realizzato dall’archeologo per il Foro romano e il Palatino risulta ancora oggi straordinariamente innovativo, fondendo in armonia natura, resti antichi, rievocazioni e ricostruzioni filologiche restituendo una testimonianza dei suoi innumerevoli incontri e interessi. 

 

Il metodo utilizzato da Boni ha consentito anche di fare importanti scoperte tra le quali si ricordano quelle della Chiesa di Santa Maria Antiqua, del complesso della fonte sacra di Giuturna, del Tempio di Vesta, del Lapis Niger e del sepolcreto arcaico che ha consentito di stabilire una vita protostorica nell’area del Foro Romano. 

 

 

Boni ebbe inoltre il merito di aver introdotto nella metodologia archeologica lo scavo stratigrafico, le cui fasi erano documentate da dettagliati disegni esposti in mostra. 

A completamento dell’esposizione sono stati posizionati dei totem proprio nei luoghi dove Boni era intervenuto maggiormente offrendo una nuova lettura dell’area del parco archeologico e della storia dell’antica Roma.

La mostra è compresa nel percorso della visita del Foro Romano e del Colosseo.

Appuntamento all'Arco di Costantino , quota di partecipazione euro 35 per gli adulti, euro 10 per i minorenni, gratuito sotto i 6 anni. Il biglietto è compreso nella quota. La visita ha una durata di oltre 3 ore per cui raccomandiamo di indossare scarpe comode e abbigliamento adeguato. Non è consigliato a persone con problemi di deambulazione o a passeggini. Per maggiori informazioni: 3281640180-segreteria@romoloeremo.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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