La storica rivalità tra i due grandi artisti del Barocco romano, viene indagata attraverso alcune delle opere che arricchiscono la città e che sono capolavori assoluti dell'architettura italiana. Partendo da Piazza Navona e terminando a Piazza Barberini, vi racconteremo le vite, le curiosità e le tragedie che riguardano i due geni del Seicento romano.

 

PIAZZA BARBERINI

Tra il colle Quirinale e gli Horti Sallustiani è situata piazza Barberini, fu infatti questa famiglia a darle il nome nel 1625.

Al centro di questo spazio urbano si erge una delle più belle fontane di Roma, la fontana del Tritone, commissionata a Bernini da papa Urbano VIII Barberini come “pubblico ornamento della città” e raffigurante quattro delfini con le api barberiniane che sollevano con la coda un tritone, poggiato su una grande conchiglia, nell’atto di mandare verso il cielo un copioso getto d’acqua. In questo spazio urbano sorge anche Palazzo Barberini, il cui progetto si deve a Carlo Maderno, il quale ideò prima una costruzione quadrangolare ampliando un edificio preesistente che apparteneva alla famiglia Sforza e poi elaborò un programma rivoluzionario: far coesistere le due funzioni di palazzo e villa, collocando la facciata sull’omonima piazza e una parte con vasti giardini.

Dopo la morte dell’anziano architetto, nel 1629, subentrò nei lavori Gian Lorenzo Bernini, il quale, avvalendosi della collaborazione di Francesco Borromini, autore quest’ultimo della straordinaria scala elicoidale nell’ala ovest dell’edificio.

 

 

 

SAN CARLO ALLE QUATTRO FONTANE

 

Tra via del Quirinale e via delle Quattro Fontane sorge la Chiesa di San Carlo, nata sul luogo di una piccola cappella dedicata alla Trinità e a San Carlo Borromeo, eretta nel ‘600 dai padri Trinitari Scalzi. 

Quando l’importanza dell’ordine crebbe venne maturato il progetto di acquistare terreni limitrofi per la costruzione di un monastero e di una chiesa, la cui costruzione venne affidata a Francesco Borromini a partire dal 1634. L’architetto in soli due anni portò a termine la costruzione del convento, poi ampliato nel XVIII, mentre i lavori dell’edificio sacro iniziarono qualche anno dopo e la sua consacrazione avvenne solo nel 1646, nonostante la mancanza della facciata. Quest’ultima fu completata, dopo la morte di Borromini, dal nipote Bernardo.

L’interno è caratterizzato da una pianta particolare derivante dall’intersezione di ottagono in un’ellisse e volgendo lo sguardo in alto si resta affascinati dalla cupola ovale splendidamente decorata progettata da Borromini per esaltare la luminosità prodotta dal colore bianco degli elementi strutturali.

 

 

 

SANT’ANDREA

La chiesa, situata di fronte all’ala del Quirinale definita ironicamente “manica lunga”, fu eretta nel 1658, grazie al finanziamento dell’ex cardinale Camillo Pamphilj, per i novizi dell’ordine dei Gesuiti.

I lavori di costruzione, protrattisi per tredici anni, furono affidati a Bernini, il quale incaricò le migliori maestranze per realizzare quella che è ritenuta la sua opera migliore.

L’edificio, con pianta a forma di ellisse su cui si aprono cappelle laterali, nicchie e un altare maggiore su cui troneggia la statua del Santo dedicatario della chiesa, realizzata da Antonio Raggi su disegno del celebre scultore napoletano.

 

QUIRINALE

L’area del colle del Quirinale fu sede, sin dall’antichità, di nuclei residenziali, edifici pubblici e di culto e oggi possiamo ammirare la Fontana dei Dioscuri, le cui statue provengono dal cosiddetto Tempio di Serapide e  furono inserite, da papa Sisto V, nel programma di abbellimento e ampliamento della piazza; l’obelisco, uno dei tredici obelischi antichi della città; il Palazzo del Quirinale, il cui aspetto attuale si deve ad un progetto commissionato da Paolo V Borghese al Maderno, il quale ricavò gli ambienti più importanti tra i quali la Cappella Paolina e gli appartamenti

 

 

 

 

SANT’IVO ALLA SAPIENZA

La Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, adiacente a Corso Rinascimento, era in origine la cappella della prima università di Roma, nata per volontà di papa Leone X e dedicata ai Ss. Leone papa e Fortunato martire.

L’edificio sacro, inserito in fondo ad un portico tardo cinquecentesco, fu eretto nel 1642 dall’architetto Francesco Borromini, completato solo vent’anni dopo, consacrato nel 1660 e decorato internamente solo nel 1662.

La chiesa rappresenta oggi una delle massime espressioni del Barocco romano grazie alla pianta centrale realizzata sovrapponendo forme geometriche che disegnavano una sorta di stella a sei punte e ricca di simbologie legate alla religione.

 

SANTA MARIA SOPRA MINERVA

In piazza della Minerva, poco distante dal Pantheon, sorge una chiesa che deve il suo nome al fatto di essere stata eretta sulle rovine di un edificio pagano dedicato alla dea Minerva.

Le origini di questa costruzione risalgono al 745 circa, sotto il pontificato di papa Zaccaria.

Nel 1280 venne disposta la sua riedificazione, arenatasi a causa del trasferimento della Santa Sede ad Avignone.

A distanza di due secoli venne finanziata la costruzione della facciata e della navata centrale e dal 1600 al 1602 l’architetto Carlo Maderno sostituì Giacomo Della Porta nella ristrutturazione, completando la parte superiore dell’edificio.

L’interno a tre navate, con abside e transetto, è caratterizzato da un ricco apparato decorativo; tra le opere più importanti possiamo citare l’Annunciazione del Maderno, un dipinto a fondo oro di Antoniazzo Romano, il Cristo Risorto di Michelangelo, affreschi e monumenti funebri.

La storica rivalità tra i due grandi artisti del Barocco romano, viene indagata attraverso alcune delle opere che arricchiscono la città e che sono capolavori assoluti dell'architettura italiana. Partendo da Piazza Barberini e arrivando a Piazza Navona, vi racconteremo le vite, le curiosità e le tragedie che riguardano i due geni del Seicento romano.

 

PIAZZA NAVONA

In questa splendida piazza sorgono tre monumentali fontane alimentate dall’Acqua Vergine, due delle quali furono commissionate da papa Gregorio XIII a Giacomo Della Porta: quella del Moro, così chiamata dalla statua dell’Etiope in lotta con un delfino, scolpita nel 1654 da Giovanni Antonio su bozzetto di Gian Lorenzo Bernini; la Fontana del Nettuno, chiamata dei “calderari”, costituita da un bacino e una vasca realizzati nel 1576 dall’architetto lombardo. Rimasta disadorna per circa tre secoli, nel 1878 fu decorata dalla statua del dio del mare intento a lottare con una piovra su uno scoglio e da nereidi, putti e cavalli marini.

Il centro della piazza è dominato dalla Fontana dei Fiumi, eretta nel 1651 da Bernini, articolata in un enorme basamento a scogliera con un leone e un cavallo; agli angoli siedono le personificazioni del Danubio, del Gange, del Nilo e del Rio della Plata, corrispondenti ai quattro corsi d’acqua dei quattro continenti dominati dalla Chiesa.

La straordinaria vasca è sormontata da un obelisco proveniente dal circo di Massenzio.

 

 

Appuntamento a Piazza Barberini davanti al cinema, quota di partecipazione euro 12 per gli adulti, euro 6 minori di 18 anni gratuito sotto i 6 anni.

Per informazioni e prenotazioni chiamare il cell. 3281640180, oppure scrivere a segreteria@romoloeremo.com, lasciando tutti i riferimenti per essere ricontattati; pagamento in loco alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello Romolo e Remo.

Nel caso in cui il gruppo superi i 15 partecipanti sarà richiesto un costo aggiuntivo di euro 2 per il noleggio degli auricolari. 

 

 

 

 

 

 

 

 

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