Vi proponiamo un itinerario guidato per conoscere e ammirare alcuni dei più importanti monumenti e luoghi simbolici di Roma.

La prima tappa del tour è il Ghetto ebraico, piccola città nella città, raggiungibile attraversando il Ponte Fabricio, costruito da Lucius Fabricius nel 62 a.C., e occupata a partire dal XVI secolo da gruppi di ebrei provenienti dalle altre zone di Roma e dal resto d’Italia.

Nel 1555 Papa Paolo IV, nel clima di reazione alla Riforma Protestante e di inasprimenti delle persecuzioni contro le eresie, emanò la bolla “cum nimis absurdum” con la quale venne costituita l’area nella quale furono confinati gli ebrei, costretti a vivere in condizioni disumane e a seguire rigide regole, come quella di indossare un segno distintivo di colore giallo.

Quello di Roma fu l'ultimo Ghetto a essere abolito in Europa Occidentale, soltanto nel 1883.

 

 

Visiteremo i principali monumenti che si ergono nei tre ettari su cui si estende il Ghetto, come il Portico di Ottavia che un tempo ospitava il mercato del pesce, piazza Mattei con la famosa Fontana delle Tartarughe, realizzata su disegno di Giacomo della Porta nel 1581-1584 e infine Piazza delle Cinque Scole che trae il nome dalle Scole (Tempio, catalana, siciliana, nova e castigliana) raccolte nel tempio ebraico che un tempo vi si affacciava.

Ricorderemo anche le vicende più tristi della storia contemporanea come il rastrellamento e la deportazione degli ebrei, avvenuti il 16 ottobre 1943 durante l’occupazione tedesca.

Proseguiremo poi verso l’area sacra di Largo di Torre Argentina che comprende un complesso di edifici di epoca repubblicana (tre rettangolari e uno rotondo), collocati cronologicamente tra il IV secolo a.C. e il II secolo a.C.

Il più antico tra i quattro templi che si concentrano nella zona è quello dedicato alla dea italica della fertilità protettrice dei boschi e delle messi Feronia, risalente al IV o III secolo a.C.

Secondo in ordine di tempo è il tempio di Giuturna, eretto nel III secolo a.C. e molto rimaneggiato. Sui resti della cella e del peristilio fu adattata nel VIII secolo la chiesetta di San Nicola de Calcarariis o de’ Cesarini.

Per terzo fu costruito il tempio D, dedicato ai Lares Permarini nel 179 secolo a.C. dal censore Marco Emilio Lepido e infine il Tempio della Fortuna Huiusce Diei, dedicato da Quinto Lutazio Catulo nel 101 a.C., vincitore dei Cimbri a Vercelli.

 

 

La terza tappa del tour prevede la visita al Pantheon, il monumento di Roma meglio conservato, un tempio a pianta circolare fatto erigere da Agrippa e dedicato a tutti gli dei.

A seguito di un incendio l’edificio fu ricostruito dall’imperatore Adriano nel 118-125 a.C. e trasformato nel 609 d.C. nella chiesa di Santa Maria ad Martyres per volere di papa Bonifacio IV, la cui particolarità principale è la presenza dell’oculus, un’apertura alla sommità della cupola, che lascia entrare la luce solare.

Questo stratagemma aveva un’importante funzione legata ai fenomeni astronomici, oltre che quella illuminare, come appena sottolineato, l’interno dell’aula. Sempre riguardo all’oculus si era diffuso il racconto per cui, nonostante l’apertura a cielo aperto, non entrasse l’acqua piovana, poiché questa si nebulizzava a contatto col calore dei tanti ceri votivi che ardevano nel tempio.  

La tappa successiva è la chiesa di San Luigi dei Francesi, costruita nel 1518 per volere di Clemente VII e completata nel 1589 da Domenico Fontana su disegno di Giacomo Della Porta.

L’interno a tre navate con cappelle laterali scandite da pilastri, presenta un apparato decorativo ricco di capolavori. Emblematici sono quelli esposti nella cappella Contarelli, la quinta a sinistra, tre oli su tela realizzati da Caravaggio tra il 1599 e il 1602 e raffiguranti San Matteo e l’angelo esposto sull’altare, il Martirio di San Matteo sulla parete destra e la Vocazione di San Matteo in quella sinistra.

 

 

Il percorso termina a Piazza Navona, il complesso monumentale più impressionante dell’antico Campo Marzio, sorta sui resti dello Stadio costruito da Domiziano tra l’81 e l’86 d.C. e destinato agli agones, cioè alle gare di atletica, molto meno amate dai romani rispetto ai giochi circensi. Lo stadio era costituito da una grande pista di forma rettangolare allungata con un lato di fondo curvilineo ed uno rettilineo (lunga m. 265, larga m. 106), priva della spina centrale, circondata da gradinate sorrette da un doppio ordine di arcate e semicolonne ioniche e corinzie. Resti delle arcate della cavea, in travertino, si possono osservare in Piazza di Tor Sanguigna.

Appuntamento all'Isola Tiberina davanti alla chiesa di San  Bartolomeo; durata 2 h e 30. Quota di partecipazione per il servizio guida euro 15 a persona, euro 8 per min. di 18 anni, gratis sotto 6 anni. Se il gruppo è inferiore a 10 persone, il costo della visita guidata sarà maggiorato di euro 2.00.

Per informazioni e prenotazioni chiamare i nn. 0692939974; cell. 3281640180, o scrivere a segreteria@romoloeremo.com. Pagamento in loco, alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello ROMOLO E REMO.

 

Sei a 24 ore dall'evento e non è possibile più prenotare via e-mail. Contattaci ORA al numero 0692939974 per verificare la disponibilità