ARaffaello “il divin pittore” 

 

 

 

Il 2020 è l'anno in cui si celebreranno i cinquecento anni dalla morte del grande artista urbinate, dedicheremo degli itinerari specifici per farvi apprezzare al meglio le opere che ci ha lasciato.

Raffaello Sanzio è considerato uno degli artisti più importanti del suo tempo. Allievo prima alla bottega paterna, fu poi presso quella del Perugino, diventando in breve tempo uno dei pittori più validi e richiesti. Fu a Roma dove lavorò per Giulio II e Leone X che lo investì, tra l’altro di un ruolo molto importante, quello di Sopraintendente alle antichità romane.

Numerosissime le testimonianze lasciate dall’artista delle Madonne dai visi perfetti, angelici, nella caput mundi.

Tra le maggiori sicuramente sono da annoverare quelle fruibili all’interno dei Musei Vaticani: la Stanza della Segnatura, dove è possibile ammirare la notissima Scuola di Atene, Il Parnaso e La disputa del Sacramento; La stanza di Eliodoro, contenente la liberazione di San Pietro, La Stanza dell’incendio di Borgo, le Logge con le storie della Genesi, di Mosè e di Davide.

E ancora nella pinacoteca vaticana gli splendidi dipinti raffiguranti La Madonna di Foligno, opera devozionale voluta da Sigismondo de’Conti per aver ricevuto dalla Vergine la grazia di aver salvato la propria casa nella cittadina umbra, suo luogo d’origine. E  poi l’Incoronazione della Vergine e la suggestiva Trasfigurazione di Cristo, a cui collaborò anche il suo allievo prediletto,Giulio Romano.

Egli operò perla Santa Sede per circa dodici anni  e precisamente tra il 1508 ed il 1520, anno della sua morte avvenuta proprio nella città eterna.

Passeggiando per le eleganti sale della Galleria Borghese, museo che alloggia all’interno dell’omonimo parco nel cuore della città capitolina, sono collocate altre opere dell’artista quali La dama con liocorno, ritratto d’uomo, la Deposizione di Cristo.

La dama con il Liocorno (1505/1506) proviene dalla collezione Aldobrandini e raffigura una giovanissima ragazza fiorentina probabilmente prossima alle nozze. Il dipinto fortemente simbolico, ripercorre infatti il tema delle nozze stesse e ella purezze virginale. Di grande suggestione la Deposizione di Cristo (1507), nota anche come Pala Baglioni dal nome di Atalanta Baglioni, appunto, che la richiese per commemorare suo figlio Grifonetto. Originariamente allocato nella chiesa di San Francesco a Perugia, nella cappella di famiglia, il dipinto fu poi acquisito dalla collezione del cardinale Scipione Borghese.

Nel cuore della suggestiva Trastevere, è situata villa Farnesina, dimora rinascimentale commissionata da Agostino Chigi all’architetto Baldassarre Peruzzi, dov’è possibile ammirare gli splendidi affreschi raffiguranti miti classici a cui lavorò anche l’urbinate assieme alla sua bottega ed in particolare  Il Trionfo di Galatea ed il Mito di Amore e Psiche nell’omonima Loggia.

Nel palazzo Barberini, oggi sede della Galleria Nazionale d’Arte Antica, è custodito l’ultimo ritratto dipinto da Raffaello, raffigurante la cosiddetta Fornarina (1520), identificata da molti in Margherita Luti, figlia di un fornaio di Trastevere e dona amata dal pittore. La figura è dipinta a mezzo busto, coperta solo da un leggerissimo velo che ne pone in risalto le forme femminili. Sul braccio la donna indossa un bracciale a fondo blu lapislazzulo che riporta, a caratteri dorati, la firma di Raffaello. L’opera di proprietà degli Sforza di Santafiora fu poi acquistata dai Barberini.

Recarsi al Pantheon è un gesto d’omaggio al grande urbinate che ivi riposa. La tomba, realizzata dal su allievo Lorenzetto, reca un epitaffio di Pietro Bembo che recita così: “Qui giace Raffaello, dal quale la natura temette mentre era vivo di esser vinta; ma ora che è morto teme di morire”.

 

Gli arazzi di Raffaello in Vaticano

 

 

Tra il 1515 ed il 1519 il pontefice Leone X commissiona a Raffaello una serie di arazzi per la Cappella Sistina.

Questi manufatti tessili dovevano raffigurare le storie estrapolate dai Vangeli e dagli Atti degli Apostoli riguardanti i due santi pilastri della Chiesa, cioè San Paolo e San Pietro.

La collocazione prevista, durante le celebrazioni più importanti dell’anno liturgico, era quella nei pressi del luogo in cui sedeva il Papa, per impreziosire il tutto e celebrare ancor di più la figura di questo pontefice che molto predilesse Raffaello e che lo investì di importanti ruoli, come quello di Soprintendente alle antichità classiche, come testimonia, tra l’altro, la preziosa e nota lettera che l’artista stesso scrisse in merito a questo incarico al pontefice.

Le scene previste erano ben dieci e comprendevano la pesca miracolosa,  la consegna delle chiavi, la punizione di Elima, il sacrificio di Listra, la guarigione dello storpio, la predica di San Paolo, la morte di Anania e alcune scene di cui sono andati perduti i cartoni preparatori dell’urbinate, quali la lapidazione di Santo Stefano, la conversione di Saulo e San Paolo in carcere.

Come noto le Fiandre erano famose per i valentissimi arazzieri che vi operavano e, infatti, si scelse la bottega del grande arazziere Pieter Van Aelst, operante a Bruxelles. Tali manufatti erano, infatti, in quei luoghi diffusissimi per varie ragioni, come l’utilità termica e l’abbellimento delle sale dei nobili e ricchi palazzi dell’epoca.

 

Ad oggi i cartoni preparati da Raffaello sono custoditi presso il Victoria and Albert Museum di Londra, prestigioso museo nel cuore della capitale inglese.

In queste splendide e difficilissime creazioni tessili è ravvisabile perfettamente il progetto dei disegni preparatori, che non tradiscono lo stile elegante e unico che caratterizzavano i del divin pittore, così come era soprannominato.

Queste mirabili opere furono interessate da diverse vicissitudini, come ad esempio l’esser “bottino di guerra” durante il sacco di Roma ordinato da Carlo V nel 1527, che vide anche il danneggiamento di una parte di uno di essi, prima di poter finalmente ritornare in Vaticano e restarvi sino ad oggi.

Molte le testimonianze storiche che ne attestano preziosità e bellezza.

Tra quelle più interessanti è da annoverare quella di Goethe che lasciò Napoli per giungere appositamente a Roma per prendere parte alla processione del Corpus Domini in occasione della quale furono esposti i preziosi arazzi.

Occasione unica per vedere gli arazzi di Raffaello sistemati all'interno della Cappella Sistina. La visita guidata  comprende anche le pale all'interno della pinacoteca e le stanze del maestro. Appuntamento all'ingresso dei Musei Vaticani alle ore 13 e 40.

Per prenotare inviare una mail a segreteria@romoloeremo.com 

 

 

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