Il Museo Hendrik Christian Andersen è situato nel quartiere Flaminio di Roma, in una sontuosa palazzina ispirata allo stile rinascimentale e progettata dallo stesso artista di origini danesi ed edificata negli anni Venti. Andersen ci visse sino al 1940, anno della sua morte. Al suo interno sono custodite un gran numero di opere da lui realizzate negli anni, tra cui tantissime sculture in bronzo, marmo, terracotta e gesso, ma anche bozzetti, disegni, dipinti e progetti che riguardavano la sua attività di architetto urbanista e collegati alla nota idea di “Città mondiale”.

 

 

Quest’ultima era stata lanciata dal bibliografo belga Paul Otlet che auspicava la realizzazione di una città, appunto, il cui progresso di ogni sua parte potesse condurre ad un perfetto equilibrio universale. Per realizzare questo suo particolare progetto, Otlet aveva coinvolto il grande architetto razionalista Le Corbusier e lo stesso Andersen.

 

 

Luminosissimo lo studio, nel quale Andersen operava quotidianamente, per via di un amplissimo lucernaio, così come si usava nelle architetture liberty dei primi anni del Novecento.

Tra le sculture più interessanti ivi conservate che si possono ammirare, sono di certo da annoverare quelle in bronzo relative alla maestosa “Fontana della Vita”, importante opera pubblica a più livelli che però non fu mai realizzata. Le opere scolpite erano personificazioni simboliche come Il Giorno, La notte, La sera, Il mattino, La preghiera, La Famiglia, Il passo, La fratellanza, L’amore, La gioia di vivere, Il progresso dell’umanità. Infine, l’artista lavorò anche al progetto di un mosaico raffigurante le quattro stagioni, sempre relativo alla fontana.

All’interno del palazzo è anche esposto lo splendido acquerello che illustra il progetto di questa imponente opera.La casa di Andersen non era solo luogo di produzione artistica, ma anche di incontro e scambio culturale in genere. Infatti era frequentata da grandi personaggi del tempo come  il critico d’arte Bernard Berenson,  Tagore, Marconi, Umberto Nobile, la poetessa Sibilla Aleramo, e molti altri.

Altro pezzo interessante che è possibile ammirare vistando questo luogo, è il bozzetto per la tomba della famiglia Andersen, a cui l’artista lavora tra il 1918 ed il 1919 e che è situata nel suggestivo cimitero acattolico di Roma. Al suo interno, finemente decorato, riposano la cognata, la madre e il  fratello dell’artista. Un luogo, dunque da visitare per scoprire la complessa arte di questo grande autore, profondo amante del Michelangelo e di tutta la scultura rinascimentale.

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